Implantologia Flapless
UNA NUOVA TECNICA: implantologia flapless (senza taglio)
L’implantologia flapless (o implantologia transmucosa) è una tecnica odontoiatrica mediante la quale è possibile inserire un impianto dentale senza aprire il lembo gengivale. Nella pratica la tecnica flapless odontoiatrica non provoca nessuna ferita chirurgica e pertanto è meno invasiva di altre tecniche implantologiche.
Le altre tecniche implantologiche prevedono infatti l’apertura chirurgica della gengiva diverse volte durante il corso del trattamento: nello specifico verrà effettuato un primo taglio per inserire gli impianti dentali e, talvolta, un secondo taglio per applicare la vite di guarigione dei tessuti.
La chirurgia implantare flapless è, al contrario una tecnica mininvasiva, mediante la quale viene effettuato un foro sulla gengiva e contestualmente inserito l’impianto.
VANTAGGI DEL METODO FLAPLESS
L’intervento Flapless è sicuramente il meno invasivo di tutti gli altri interventi di implantologia dentale, infatti l’intervento in metodo Flapless non prevede punti di sutura e registra tempi rapidissimi di guarigione.
Anche la durata dell’intervento sarà molto più breve del normale e si aggirerà sui 4/5 minuti, post anestesia locale.
Di conseguenza mediante l’implantologia transmucosa si avrà una riduzione del dolore e del gonfiore con necessità di assumere meno farmaci, comportando un rapido recupero delle funzioni estetiche e masticatorie.
SVANTAGGI DEL METODO FLAPLESS
La tecnica implantologica Flapless, non intervenendo direttamente sull’osso, non è applicabile ai pazienti con scarso quantitativo di osso e una scarsa qualità della gengiva.
E’ quindi fondamentale la fase di anamnesi durante la prima visita conoscitiva con il medico che, attraverso l’ortopanoramica e l’intervista iniziale al paziente, sarà in grado di verificare la fattibilità del metodo flapless o consigliare al paziente altre tipologie di intervento implantologico.
L’ IMPLANTOLOGIA
L’implantologia è la branca dell’odontoiatria che si occupa della sostituzione dei denti naturali mancanti mediante impianti sui quali vengono inseriti i nuovi denti artificiali.
Quando si inseriscono nell’osso impianti in titanio puro, l’osso cresce a diretto contatto con la superficie implantare.
Questo fenomeno prende il nome di osteointegrazione e permette agli impianti di diventare parte integrante del corpo, come lo sono le radici dei denti naturali. L’implantologia è uscita dalla “fase pionieristica” ed è diventata una branca ufficiale dell’odontostomatologia agli inizi degli anni ‘80 negli Stati Uniti ed intorno al 1985-1986 in Italia.
COSA SONO GLI IMPIANTI?
Gli impianti dentali sono radici artificiali in titanio che vengono posizionate nell’osso mascellare o mandibolare per sostituire le radici degli elementi mancanti.
GLI IMPIANTI DENTALI SONO PRESIDI MEDICO CHIRURGICI?
Certamente, anche perché, a partire dal 13 giugno 1998, la legge italiana vieta la commercializzazione di tutti i presidi medico-chirurgici, quindi anche gli impianti dentali, non conformi agli standard di qualità stabiliti dalla Comunità Europea a tutela dei pazienti e dei chirurghi implantari.
QUALI VANTAGGI OFFRE UNA PROTESI SU IMPIANTI DENTALI?
Nel caso della sostituzione di uno o pochi elementi dentali, i principali vantaggi rispetto ad un ponte tradizionale sono:
il mantenimento dell’integrità dei denti adiacenti alla zona edentula, evitando di protesizzare ed eventualmente devitalizzare denti sani;
il mantenimento dell’osso alveolare in corrispondenza degli elementi sostituiti da impianti, che andrebbe altrimenti incontro a riassorbimento. L’impianto, infatti, stimola e preserva l’osso come la radice del dente naturale.
Nel caso di riabilitazioni più estese, i principali vantaggi della protesi su impianti rispetto ad una protesi mobile parziale o totale sono:
il ripristino della capacità masticatoria, che diventa uguale a quella dei denti naturali, con conseguenti benefici nutrizionali e digestivi. Potersi alimentare in modo adeguato è molto importante a tutte le età, ma soprattutto nei pazienti “non più giovani”;
il mantenimento delle normali funzioni muscolari facciali, con recupero di un aspetto più giovanile e naturale del viso;
l’arresto del processo di riassorbimento dell’osso mandibolare o mascellare conseguente alla perdita dei denti naturali ed all’eventuale uso di protesi mobili;
l’assenza di infiammazione gengivale e di dolore correlato all’instabilità di protesi non adeguate;
maggiore sicurezza nel parlare e nel sorridere.
I vantaggi a cui andrete incontro vi permetteranno di migliorare la qualità di vita, l’aspetto estetico ed in senso lato la vostra salute generale.
IN CASO DI MANCANZA DI OSSO È POSSIBILE ESEGUIRE LA CHIRURGIA IMPLANTARE?
Sì, grazie all’utilizzo di membrane ed innesti d’osso autologo (del paziente stesso) o di altri materiali biocompatibili. Ad esempio nell’arcata superiore la presenza del seno mascellare, una cavità posta sopra la regione molare, può in alcuni casi impedire il posizionamento di impianti. E’ possibile riempire parzialmente la cavità con un innesto osseo e quindi procedere all’inserimento degli impianti. In alcuni casi gli impianti vengono posizionati contestualmente all’innesto.
COME SI SVOLGE L’INTERVENTO? È NECESSARIO IL RICOVERO?
No. Nella maggioranza dei casi l’intervento può essere eseguito in anestesia locale.
IL TRATTAMENTO È DOLOROSO?
No. Se l’intervento è ambulatoriale, si opera in anestesia locale utilizzando anestetici appositamente sviluppati per la chirurgia orale. Tali anestetici sono molto efficaci e producono una profonda anestesia. Il paziente non avverte alcun dolore. Terminata la fase chirurgica verranno prescritti farmaci analgesici-antinfiammatori in grado di controllare efficacemente l’eventuale insorgenza del dolore post-operatorio.
È POSSIBILE IL RIGETTO?
No, perché il titanio è un materiale assolutamente biocompatibile, in quanto del tutto inerte dal punto di vista biologico. Esiste, invece, la possibilità di “fallimento implantare”, che può verificarsi immediatamente oppure a medio-lungo termine. Il fallimento immediato (mancata osteointegrazione dell’impianto prima della fase protesica) è un’evenienza estremamente rara (dalla nostra esperienza e dai dati pubblicati in letteratura gli insuccessi immediati rappresentano il 2% – 3% dei casi). Nel caso di riabilitazioni estese o di protesi fisse di più denti su impianti, in fase di programmazione chirurgico-implantare, la progettazione prevede un numero di impianti che consente di avere un “margine di sicurezza” su cui contare in caso di insuccesso. Il fallimento a medio-lungo termine può essere invece causato da un non corretto mantenimento dell’impianto. E’ fondamentale che il paziente si sottoponga a controlli periodici e che curi scrupolosamente la propria igiene orale. Durante la fase di mantenimento parodontale ed implantare che si articola in 2-3 richiami nell’arco dell’anno, il paziente oltre alle normali procedure di igiene professionale sarà sottoposto ad uno scrupoloso controllo clinico degli impianti ed una volta all’anno ad un controllo radiografico.
CHI DEVE RICORRERE AL METODO MINI INVASIVO FLAPLESS?
E’ sicuramente consigliabile a tutti quei pazienti che dovrebbero evitare interventi chirurgici molto invasivi e che, già a causa di assunzione di numerosi farmaci, andrebbero incontro a tempi di guarigione prolungati.
Ai pazienti cardiopatici o pazienti diabetici o ancora pazienti che assumono bifosfonati, è altamente consigliata la procedura implantologica con tecnica Flapless.
Anche i pazienti odontofobici o altamente timorosi verso la possibilità di sottoporsi all’intervento chirurgico, troverebbero grandi vantaggi con questa tipologia di trattamento implantologico.